Cos’è il laissez-faire?

Nous laissez faire, nous laissez passer

M. Le Gendre

Così rispondeva il mercante Le Gendre al Ministro delle Finanze francese Jean-Baptiste Colbert.

Colbert aveva chiesto ad un gruppo di mercanti da lui invitati in che modo il governo francese avrebbe potuto aiutarli a promuovere il loro commercio.

La risposta di Le Gendre, per conto dei mercanti, fu appunto: “Nous laissez faire, nous laissez passer“.

Lasciateci fare, lasciateci passare.

Jean-baptiste colbert laissez-faire
Jean-Baptiste Colbert

Cosa significa laissez-faire?

Il laissez-faire è una teoria economica che promuove il minimo intervento dello Stato negli affari economici.

Secondo i suoi sostenitori, il mercato si regola da solo, senza la necessità di un intervento statale, che sarebbe più dannoso che utile.

Chi sostiene questa teoria, dunque, è contrario alle restrizioni al libero scambio, quali dazi, salari minime, tasse sulle imprese.

La teoria ebbe un gran successo tra i fisiocratici in Francia nel Diciottesimo secolo.

La sua fortuna crebbe ulteriormente dal successo di Adam Smith, che pensava che lasciando gli uomini liberi di agire per il loro personale tornaconto, la società tutta ne avrebbe beneficiato.

«Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dalla cura che essi hanno per il proprio interesse. Non ci rivolgiamo alla loro umanità ma al loro interesse personale».

Adam Smith

È la cosiddetta mano invisibile.

Questa teoria ebbe il suo picco di popolarità nel Diciottesimo secolo.


Keynes e la Grande Depressione

La Grande Depressione degli anni ’20 del Ventesimo secolo segnò una battuta di arresto nella popolarità di questa teoria.

Le teorie di Keynes presero il sopravvento nel dibattito economico.

Secondo l’economista britannico, infatti, il governo può mitigare la disoccupazione e incrementare l’attività economica di uno Stato attraverso politiche fiscali adeguate ed attraverso la spesa pubblica.

In altre parole, secondo Keynes, il mercato può fallire. Non si regola da solo. È opportuno che il governo intervenga laddove ce ne sia bisogno, per stimolare l’economia.

Keynes stesso scrisse nel 1926 un saggio intitolato “La fine del laissez-faire“.

I monetaristi

A partire dalla seconda metà del XX Secolo la teoria del laissez-faire ottenne nuovamente l’attenzione degli economisti grazie alla cosiddetta “Scuola Monetarista” (il cui capostipite fu Milton Friedman).

Milton Friedman Citazione

Critiche al laissez-faire

Tra quelle più frequenti mosse a questa teoria, ci sono le seguenti:

  • La mancanza di regolamentazione può essere dannosa per i consumatori e per l’ambiente;
  • Il laissez-faire senza regolamentazione può generare esternalità negative;
  • La concorrenza porta naturalmente ad una disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza.

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