Il mercato dei bidoni di Akerlof (o mercato dei limoni)

Il mercato dei bidoni di Akerlof (o mercato dei limoni)è un argomento spesso trattato nei corsi di microeconomia e di economia industriale.

Tuttavia in questo post proveremo a parlare del “mercato dei bidoni” in maniera semplice, evitando tecnicismi, in modo da renderlo accessibile a chiunque, inclusi coloro che non hanno mai studiato economia.

Questo post si basa su un articolo scientifico pubblicato nel 1970 da Akerlof, dal titolo “The Market for Lemons: Quality Uncertainty and the Market Mechanism“.

The Market for Lemons: Quality Uncertainty and the Market Mechanism
Akerlof, George A.
The Quarterly Journal of Economics, Volume 84, Issue 3 (Aug. 1970)

Potete trovare l’intero articolo in inglese cliccando su questo link.

Perché mercato dei bidoni (o dei limoni)?

Il titolo dell’articolo può trarre in inganno, e far pensare al lettore che l’articolo scientifico riguardi il mercato del famoso frutto giallo. In realtà, l’articolo si basa sul mercato delle auto usate. Nello slang americano, le auto usate sono dette limoni, termine che in italiano è stato tradotto con bidoni.

Di cosa parla il famoso articolo di Akerlof?

Nell’introduzione dell’articolo, Akerlof spiega il suo intendo di provare a strutturare l’enunciato: “fare impresa nei paesi sottosviluppati è difficile“.

In particolare, si cerca di dare una “struttura per analizzare il costo della disonestà”.

Il mercato delle automobili usate, dunque, serve come guida per illustrare e sviluppare questi concetti. “L’esempio delle auto usate cattura l’essenza del problema”.

Per chi volesse approfondire l’argomento nel dettaglio, dunque, la migliore soluzione è quella di leggere direttamente l’articolo di Akerlof.

Per spiegare il mercato dei bidoni, useremo in questo post un esempio pratico!

Un esempio di mercato dei bidoni

Ipotizziamo di osservare il mercato delle auto usate in Italia. Per semplicità, ipotizziamo che ci siano soltanto due tipi di automobili in Italia: auto di buona qualità e bidoni.

In questo mercato, c’è asimmetria informativa (la chiave per comprendere il concetto è tutta in questa definizione)!

Il termine asimmetria informativa in poche parole significa che una parte (in questo caso il venditore)sa più dell’altra parte (il compratore).

Il venditore

Il venditore ha un prezzo di riserva (prezzo minimo al quale vendere)per le auto di buona qualità di 18.000 €, e un prezzo di riserva per i bidoni di 8.000 €.

Mercato dei bidoni - Prezzi di riserva del venditore

Il produttore sa quali auto sono buone, e quali sono dei bidoni!

Il compratore

Il compratore, a sua volta, non sa quali auto siano buone, e quali no. Ha soltanto una stima del numero di auto buone e del numero di bidoni nel mercato.

Ipotizziamo che il consumatore sia disposto a pagare un auto buona 20.000 €, e un bidone 10.000 €.

Mercato dei bidoni - Prezzi di riserva del compratore

Ma abbiamo detto che il compratore non sa quali auto siano buone e quali siano dei bidoni, quindi stima che ci sia una probabilità q che l’auto sia buona, e una probabilità (1-q) che l’auto sia un bidone.

Probabilità che l’auto sia buona

q

Probabilità che l’auto sia un bidone

1-q

Se l’informazione fosse completa il mercato dei bidoni funzionerebbe

Notiamo che se il compratore sapesse quali auto sono buone, e quali sono dei bidoni, in entrambi i casi lo scambio si farebbe.

Il mercato dei bidoni sarebbe efficiente.

In particolare, se l’informazione fosse completa avremmo che, per le auto buone:

Il venditore è disposto a vendere ad almeno 18.000 € e il compratore è disposto a pagare fino a 20.000 €.

Mentre per i bidoni avremmo una situazione in cui:

Il venditore è disposto a vendere per almeno 8.000 €, e il compratore è disposto a spendere fino a 10.000 €.

Con informazione completa:

Mercato dei bidoni - confronto tra i prezzi di riserva del venditore e del compratore per le auto buone e per i bidoni

In presenza di asimmetria informativa lo scambio potrebbe non concludersi, o potrebbe favorire l’acquisto dei bidoni (selezione avversa)

Abbiamo visto che con informazione completa, il compratore potrebbe comprare, a seconda delle sue preferenze, sia l’auto buona che il limone.

Vediamo adesso cosa succede se è presenza asimmetria informativa (il venditore conosce più del compratore).

Quando il compratore non conosce quali auto siano bidoni, e quali siano buone, usa le probabilità per effettuare la scelta.

In particolare, ipotizziamo che il compratore sappia che nel mercato la metà delle auto (50%)siano bidoni, e l’altra metà siano buone (ma non sa individuare quali sono i bidoni e quali sono quelle buone).

Il valore atteso del compratore è dato da:

[(prezzo che è disposto a pagare per le auto buone) x (probabilità che l’auto sia buona)] + [(prezzo che è disposto a pagare per il bidone) x (probabilità che l’auto sia un bidone)]

Sappiamo quali prezzi il compratore è disposto a pagare, e quali probabilità ritiene ci siano che l’auto sia buona oppure un bidone, quindi applichiamo la formuma

Valore Atteso = [20.000 x 0,5] + [10.000 x 0,5] = 15.000 €

Il valore atteso del compratore è 15.000 €

Questo compratore, dunque, sceglierà un auto che costa meno di 15.000 €, e che sarà certamente un bidone (il venditore, a quel prezzo, vende solo bidoni, mentre vende le auto buone a non meno di 18.000 €).

Questo fenomeno è noto come selezione avversa: si ha selezione avversa quando, in seguito all’asimmetria informativa, nel mercato si hanno soltanto prodotti di bassa qualità.

Non è importante che l’informazione sia completa, ma che sia equamente distribuita

Notiamo che nell’esempio, non è importante che sia il venditore che il compratore abbiano tutte le informazioni.

Ciò che è importante (nel senso di utile a capire il concetto)è che c’è una parte che “sa più cose dell’altra”.

Se anche il venditore avesse avuto informazione incompleta, dunque se non ci fosse stata asimmetria informativa, allora non ci sarebbe stata selezione avversa.

Conclusione sul mercato dei bidoni

La conclusione di Akerlof nel suo paper sul mercato dei bidoni è quindi che tanto più l’informazione è condivisa, tanto maggiore sarà l’efficacia dei mercati.

Altri esempi di selezione avversa

La selezione avversa si può verificare anche in altri mercati. Il mercato delle auto usate è solo un esempio ritenuto utile da Akerlof per la sua praticità.

Il mercato delle assicurazioni

Ipotizziamo che a comprare un’assicurazione sulla vita siano soltanto persone che svolgono attività ad alto rischio.

L’assicurazione deve pagare i soggetti che perdono la vita, e se gli unici clienti sono proprio coloro i quali sono sottposti al maggiore rischio l’impresa di assicurazioni potrebbe non volere vendere le polizze a questi soggetti, oppure venderle ad un prezzo talmente alto che i soggetti non sarebbero disposti a comprare la polizza.

In questo caso, il mercato non esisterebbe. Saremmo di fronte ad un caso di selezione avversa.

Libri di Akerlof e altri libri sull’argomento

Per chi volesse approfondire l’argomento, di seguito sono elencati alcuni libri di George Akerlof, e altri libri divulgativi su questo argomento

Ci prendono per fessi – L’economia della manipolazione e dell’inganno – George A. Akerlof, Robert J. Shiller

Animal Spirits [In Inglese] – George A. Akerlof, Robert J. Shiller

Per qualsiasi domanda o dubbio, non esitate a contattarmi!

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2 commenti su “Il mercato dei bidoni di Akerlof (o mercato dei limoni)”

  1. Adelina Kraja

    Faccio ricerca per economia degli intermediari finanziari , mi è stato molto utile l’articolo. Grazie

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