Teoria dei vantaggi comparati

La teoria dei vantaggi comparati sostiene che, date certe condizioni, è conveniente per tutti specializzarsi in una produzione e scambiare una parte del prodotto con altri prodotti dei quali si ha bisogno.

INTRODUCIAMO I VANTAGGI COMPARATI

L’esempio dell’isola deserta

Immaginiamo un’isola popolata soltanto da due persone: Antonio e Barbara.

Quando sono arrivati nell’isola, ognuno produceva da se il necessario per vivere (autosufficienza).

Immaginiamo che ciascuno di essi avesse bisogno, per vivere, soltanto di due prodotti: noci di cocco e pesce.

Antonio raccoglie una noce di cocco in un’ora e pesca un pesce in 3 ore.

Barbara, invece, è più brava in entrambe le attività: raccoglie una noce di cocco in mezz’ora, e pesca un pesce in un’ora.

Barbara ha un vantaggio assoluto in entrambe le attività.

Vantaggio assoluto

Vantaggio assoluto nella produzione di un bene: si ha quando si può produrre il bene con meno risorse di altri (nel nostro esempio, le risorse sono il tempo).

Vediamo in uno schema la produttività di Antonio e Barbara:

Tabella vantaggi comparati

Essendo insieme sull’isola, Antonio e Barbara hanno due possibilità:

a. continuare a produrre e consumare separatamente (autosufficienza)
b. specializzarsi e scambiare i beni

Qual è la soluzione migliore per entrambi?

Se la prima risposta che ti viene in mente è che a Barbara non conviene scambiare con Antonio è normale.

Paul Samuelson (Nobel per l’economia)ha sottolineato come la teoria dei vantaggi comparati sia “innegabilmente vero ma assolutamente non ovvio per le persone intelligenti”.

In realtà, conviene ad entrambi (anche a Barbara)scambiare.

Vedremo la situazione di entrambi, nelle due ipotesi di autosufficienza e di specializzazione e scambio.

Prima di farlo, però, introduciamo i vantaggi comparati.

Vantaggi comparati

Abbiamo visto che Barbara ha un vantaggio assoluto in entrambe le attività. Vediamo adesso un’altra definizione: quella di vantaggio comparato.

Vantaggio comparato nella produzione di un bene: si ha quando si può produrre un bene con un costo opportunità inferiore.

Come sappiamo, Barbara ha un vantaggio assoluto in entrambe le attività.

Vediamo adesso quali sono i vantaggi comparati di entrambi, per ciascuna attività.

Costo opportunità di pescare un pesce

Esprimiamo il costo opportunità di pescare un pesce in termini dell’altra attività che Antonio e Barbara possono svolgere: raccogliere cocco.

Antonio || Costo opportunità di 1 pesce = 3 noci di cocco

Antonio pesca un pesce in 3 ore e una noce di cocco ogni ora. Quindi se dedicasse a raccogliere noci di cocco il tempo necessario per pescare un pesce (3 ore) ne raccoglierebbe 3 (1 ogni ora).

Barbara || Costo opportunità di 1 pesce = 2 noci di cocco

Barbara pesca un pesce in 1 ora. Se dedicasse quel tempo a raccogliere noci di cocco (invece di pescare)ne raccoglierebbe 2 (una ogni mezz’ora).

Il costo opportunità di pescare un pesce è più basso per Barbara.
Barbara ha un vantaggio comparato (rispetto ad Antonio)nella pesca.

Costo opportunità di raccogliere una noce di cocco

Ripetiamo lo stesso ragionamento con la raccolta delle noci di cocco.

Antonio || Costo opportunità di 1 noce di cocco = 1/3 di pesce

È ovvio che nessuno pescherà mai 1/3 di pesce, tuttavia il calcolo viene fatto su misure ideali.

Barbara || Costo opportunità di 1 noce di cocco = 1/2 di pesce

1/3 è inferiore ad 1/2 (se questo non dovesse essere chiaro raccomando vivamente di andare a rivedere le frazioni.

Quindi Antonio ha un costo opportunità inferiore per la raccolta del cocco.
Antonio ha un vantaggio comparato (rispetto a Barbara)nella raccolta del cocco.

Ricapitoliamo i costi opportunità di Antonio e di Barbara in uno schema:

Tabella vantaggi comparati 2

Vediamo evidenziato in rosso che Antonio ha un vantaggio comparato nella raccolta delle noci di cocco (raccogliere una noce di cocco gli costa 1/3 di pesce), mentre Barbara ha un vantaggio comparato nella pesca (pescare un pesce le costa 2 noci di cocco).

Tornando alle due possibilità (autosufficienza e specializzazione/scambio), vediamole entrambe, per capire quale opzione conviene scegliere ad entrambi.

Ipotesi di autosufficienza

Ipotizziamo che entrambi lavorino 42 ore a settimana (6 ore al giorno), e che dividano il tempo equamente tra raccolta di cocco e pesca (21 ore a settimana per ciascuna delle attività).

Avremmo questa situazione:

Tabella produzione settimanale in caso di autosufficienza

Come vediamo, se si scegliesse l’autosufficienza, e ognuno producesse da se, in totale nell’isola si avrebbero disponibili al consumo: 28 pesci e 63 noci di cocco.

Ipotesi di specializzazione e scambio

Cosa succederebbe se invece Antonio decidesse di pescare, supponiamo, 5 pesci in meno?

Si libererebbero per Antonio 15 ore da dedicare alla raccolta delle noci di cocco, e in quelle ore Antonio raccoglierebbe 15 noci di cocco.

Antonio || – 5 pesci || 5 ore libere || + 15 noci di cocco

Allo stesso modo, ipotizziamo che Barbara decidesse di raccogliere 12 noci di cocco in meno. In questo caso avrebbe 6 ore in più da dedicare alla pesca, e quindi otterrebbe 6 pesci.

Barbara || – 12 noci di cocco || 6 ore libere || + 6 pesci

Dunque in totale entrambi hanno 1 pesce in più (i 6 pescati da Barbara meno i 5 in meno pescati da Antonio), e 3 noci di cocco in più (15 raccolte da Antonio, meno le 12 cui Barbara ha rinunciato per pescare).

La nuova situazione sarà:

Tabella produzione specializzata

Si vede subito che la produzione totale, di entrambi i beni, è maggiore.

Prima c’erano 28 pesci, adesso ce ne sono 29.

Prima c’erano 63 noci di cocco. Adesso ce ne sono 66.

Barbara prima aveva 21 pesci, e adesso 27. Antonio prima aveva 7 pesci e adesso ne ha 2.

Se Antonio e Barbara decidono di scambiare

Barbara può dare 5 pesci ad Antonio (gliene rimarrebbero 22, uno in più rispetto a prima)in cambio di 13 noci di cocco.

Così facendo avremmo che (tra parentesi quadre c’è la quantità che ciascuno avrebbe avuto in condizioni di autosufficienza):

Antonio: 7 pesci [7] + 23 noci di cocco [21]

Barbara: 22 pesci [21] + 43 noci di cocco [42]

Quindi in totale Antonio ha guadagnato 2 noci di cocco, e Barbara ha guadagnato 1 pesce e 1 noce di cocco.

Entrambi hanno guadagnato dalla specializzazione e dallo scambio.

La teoria dei vantaggi comparati ci dimostra che sebbene Barbara sia più brava sia a pescare che a raccogliere noci di cocco, conviene sia a lei che ad Antonio specializzarsi nell’attività nella quale hanno un vantaggio comparato, e scambiare parte di quel bene con Antonio.

Ricardo, vantaggi comparati e commercio internazionale

La teoria dei vantaggi comparati è stata sviluppata dall’economista inglese David Ricardo, e si basa sull’assunto che un paese tende a specializzarsi nella produzione di quei beni/servizi per i quali ha un vantaggio comparato, e a scambiare con altri paesi la produzione in più.

In altre parole, basta cambiare i nomi di Antonio e Barbara con, ad esempio, America e Bangladesh, e l’idea sottostante è la stessa.

Per un approfondimento puoi leggere il seguente post, dal blog vonmises.it.

Il modello ricardiano del commercio internazionale è soltanto leggermente più complicato (si tratta comunque di capire il meccanismo di funzionamento. Come si direbbe in inglese “no rocket science“), ma di questo parleremo in un altro post!

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Nota sui vantaggi comparati

Spesso uno degli slogan più in voga tra i politici è “prima gli italiani” (in molti schieramenti, non è una questione di politica), e negli ultimi anni sono tornati di moda i dazi doganali, che comprimono il commercio internazionale.

Alcuni dicono addirittura che si dovrebbero completamente bloccare le importazioni da certi paesi, per stimolare l’industria interna.

Adesso che anche tu hai letto dei vantaggi comparati, hai gli strumenti per ragionaci sopra, approfondire, e formarti un’idea che sia conforme alla logica.

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