La distribuzione unitaria e la distribuzione di frequenze

Per spiegare in modo semplice e breve cosa sia la distribuzione unitaria, e cosa siano invece le distribuzione di frequenze in statistica, facciamo un piccolo esempio.

Nel canale YouTube troverete un video dedicato a questo argomento, che è visibile anche alla fine di questo post.

Ipotizziamo di osservare una classe di dieci studenti (che sarà il nostro collettivo o popolazione).

Distribuzione unitaria semplice

Iniziamo con l’osservare, dei nostri dieci studenti, soltanto l’altezza (il carattere, o caratteristica).

Riportiamo i dati osservati nella seguente tabella:

Nome Altezza (in cm)
Francesca164
Giorgio177
Laura166
Pietro178
Filippo182
Ada158
Giovanna169
Luca172
Rossana165
Mario174
Distribuzione unitaria semplice

Quella che vediamo sopra è una distribuzione unitaria semplice.

La distribuzione unitaria semplice consiste semplicemente nel fare una lista delle modalità assunte, unità per unità, dai componenti del collettivo osservato.

*Le modalità sono i valori che il carattere può assumere. Nel nostro esempio sono le altezze espresse in centimetri.

Abbiamo visto che la distribuzione unitaria semplice, è davvero semplice. Nomen omen.

Adesso, proviamo ad aggiungere un po’ di complessità, inserendo altre caratteristiche osservate nei nostri alunni. In particolare il loro peso, e il colore dei loro occhi.

Questo ci aiuterà ad illustrare la distribuzione unitaria multipla.

Distribuzione unitaria multipla

Ecco l’elenco degli alunni, in cui aggiungiamo, oltre all’altezza, anche il peso e il colore degli occhi:

Nome Altezza (in cm)Peso (in kg)Colore degli occhi
Francesca 16447,5Blu
Giorgio17769,4Marroni
Laura16649Verdi
Pietro17870Marroni
Filippo18274Marroni
Ada15840,3Blu
Giovanna16948,9Verdi
Luca17266,8Marroni
Rossana16550,1Verdi
Mario17472,7Verdi
Distribuzione unitaria multipla

La distribuzione unitaria multipla, è analoga alla distribuzione unitaria semplice, con l’unica differenza che i caratteri osservati sono più di uno.

Prima osservavamo soltanto l’altezza (in centimetri), mentre qui abbiamo inserito altri caratteri osservati (il peso ed il colore degli occhi), e dunque osserviamo in totale tre caratteri, unità per unità (per questo si dice distribuzione unitaria).

Distribuzione di frequenze

Adesso osserviamo soltanto il colore degli occhi dei dieci alunni. Abbiamo visto che alcuni hanno gli occhi blu, altri marroni, altri ancora verdi.

Quanto di frequente gli alunni hanno gli occhi blu? E marroni? E verdi?

Per rispondere a questa domanda possiamo contare quanti alunni hanno gli occhi blu, quanti marroni e quanti verdi.

Scrivendo in una tabella le diverse modalità del carattere “Colore degli occhi” (Blu, Marroni, Verdi), e scrivendo accanto alla modalità quante volte questa viene osservata, otteniamo una distribuzione di frequenze, come quella qui sotto.

Colore degli occhi Frequenza assoluta
Blu2
Marroni4
Verdi4
TOTALE10
Distribuzione di frequenza

Sappiamo che soltanto Francesca e Ada hanno gli occhi blu, quindi la frequenza è due, e facciamo la stessa cosa contando quanti alunni hanno gli occhi marroni, e quanti verdi.

Il totale è il numero di osservazioni effettuate (ovvero il numero di studenti della classe, dieci).

La distribuzione di frequenzaeè una tabella in cui indichiamo le modalità di un carattere, e la frequenza con il quale questa modalità viene osservata.

Notiamo che queste sono le frequenze assolute. Ovvero queste frequenze ci dicono in assoluto quanti alunni hanno gli occhi blu, quanti marroni, e quanti verdi.

Può essere utile talvolta rappresentare le frequenze relative, e le frequenze percentuali.

Rappresentazione formale della distribuzione di frequenze

In molti testi, la distribuzione di frequenze è rappresentata formalmente con una tabella come questa:

Distribuzione di frequenze - Rappresentazione formale
Distribuzione di frequenze – rappresentazione formale

Nella colonna di sinistra, abbiamo le diverse modalità assunte dal carattere.

Nel nostro esempio precedente sul colore degli occhi, queste modalità erano “Blu”, “Marrone” e “Verde”.

Nella colonna di destra, invece, vediamo le frequenze assolute, ovvero quanto di frequente ciascuna modalità viene osservata.
Riferendoci sempre al nostro esempio precedente, a destra vedremo quanti alunni hanno gli occhi blu, quanti marroni, e quanti verdi.

Un esempio di distribuzione di frequenze

Vediamo di seguito un semplice esempio di distribuzione di frequenze, in cui vengono riportate le frequenze assolute delle famiglie italiane, in base al numero di componenti.

P.S. In questo caso, il “Numero di componenti” o “Ampiezza” è il carattere osservato.

Le modalità del carattere sono 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e più.

Esempio di distribuzione di frequenze delle famiglie per ampiezza (numero di componenti)
Esempio di distribuzione di frequenze delle famiglie per ampiezza (numero di componenti)

In questa distribuzione di frequenze, vediamo che nel 1991, in Italia, c’erano 4.100 famiglie di un componente, 4.920 famiglie di due componenti, 4.411 famiglie di tre componenti, e così via.
Le famiglie prese in considerazione in totale, sono 19.909.

Video sulle distribuzioni unitarie e di frequenze

Domande e risposte sulle distribuzioni unitarie e di frequenze

Cos’è una distribuzione unitaria semplice?

È semplicemente una lista dei valori osservati, unità per unità.
Ad esempio, se osservassimo le altezze in centrimetri dei componenti di una classe, la distribuzione unitaria semplice, sarebbe la seguente:
162
158
171
174
183
168
162
171
174
171

Cos’è una distribuzione di frequenze?

È un modo di rappresentare dei dati osservati su un collettivo.
Mostra le modalità assunte da un carattere, e la frequenza con cui ciascuna modalità viene osservata.

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