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La natura e i fini economici dell’impresa

La_Natura_E_I_Fini_Economici_Dell_Impresa

La natura e i fini economici dell’impresa sono l’argomento trattato in questo post.

Per approfondire altri argomenti di economia aziendale, potete visitare la pagina dedicata: economia aziendale 101.

**Il testo di base per questi post è “Economia e organizzazione aziendale – Introduzione al governo delle imprese – seconda edizione” di Fabio Antoldi – Edito McGraw-Hill **

Come anticipato, in questo post, trattiamo della natura e i fini economici dell’impresa.

Tutte le imprese hanno in comune due pre-condizioni di fondo: l’esistenza di una domanda di mercato per un determinato prodotto (bene o servizio), e l’esistenza di soggetti capaci di offrire tale prodotto ai potenziali acquirenti, grazie ad un’organizzazione strutturata.

Due pre-condizioni di fondo:
– esistenza di una domanda di mercato
soggetti capaci di offrire tale prodotto

È proprio per queste due pre-condizioni che esistono persone che producono maglioni, film, spettacoli televisivi, offrono spazi pubblicitari ecc…
Tutte le attività economiche hanno in comune, certamente, l’esistenza di una domanda di mercato e la capacità di offrire il prodotto richiesto ai potenziali acquirenti.

Per l’offerente, svolgere le attività di produzione e distribuzione del prodotto, comporta dei costi, cui deve far fronte attraverso la generazione di ricavi adeguati.

L’offerente (l’impresa), deve inoltre mantenere un prezzo coerente con le aspettative dei potenziali acquirenti.

E ancor prima delle specifiche attività svolte dall’impresa, ci sono l’idea iniziale di un imprenditore, di offrire un certo prodotto che ha in mente a un determinato cliente che ha individuato, nonché la capacità organizzativa di combinare nel modo giusto il lavoro umano, le risorse e le tecnologie.

C’è, insomma, una “formula imprenditoriale” che qualcuno ha ideato e messo a punto per l’impresa, in modo più o meno formale, per cercare di dare successo a una prima, intuitiva, idea iniziale [Vittorio Coda, 2010].

L’analisi approfondita, sistematica e globale della realtà delle imprese è stata sviluppata da una disciplina differente rispetto alla microeconomia (che si occupa soprattutto dei comportamenti dell’impresa in relazione al complessivo sistema economico, senza addentrarsi nell’indagine degli aspetti costitutivi e delle dinamiche di funzionamento di tale soggetto), di più recente costituzione, che porta il nome di economia aziendale [Gino Zappa; 1927; 1954].

Scopo complessivo di questo post è fornire gli elementi essenziali per comprendere che cos’è un’impresa.

La natura e i fini economici dell’impresa: l’impresa nella prospettiva economico-aziendale

L’economia aziendale fonda i suoi presupposti teorici su alcuni concetti base che si rivelano preziosi per interpretare la realtà indagata: l’attività economica, gli istituti economici e l’azienda.

Più in particolare, essa assume che le persone, allo scopo di rendere disponibili beni e servizi utili alla vita umana, si organizzano per condurre insieme attività economica attraverso diverse classi di istituti, tra cui le imprese.

Per comprendere compiutamente la natura e il fine dell’impresa, appare opportuno soffermarsi brevemente su tali concetti.

Si definisce in generale attività economica l’insieme delle operazioni finalizzate alla produzione o al consumo di beni economici, di quei beni, cioè, che sono utili a soddisfare i bisogni delle persone e che presentano il carattere di scarsità, ovvero non disponibilità illimitata in natura.

Quando tale attività economica è svolta attraverso realtà organizzate, autonome e di carattere duraturo, si è in presenza di istituti economici i quali, possono avere varia natura (es.: famiglie, amministrazioni pubbliche, aziende non-profit ecc…).

Scendendo più nel particolare, le imprese rappresentano una classe fondamentale di istituti economici, che si caratterizza per la specializzazione in quella parte di attività economica che si manifesta attraverso la produzione e la vendita sul mercato di prodotti (siano essi beni fisici o servizi).

Per svolgere il proprio compito (produzione e vendita sul mercato di prodotti), l’impresa combina e impiega le risorse disponibili al fine di realizzare prodotti di maggiore utilità e valore, da collocare sul mercato per soddisfare i bisogni dei clienti.

Il processo di produzione, dunque, genera ricchezza, poiché accresce il valore finale dell’output rispetto a quello dell’input impiegato.

In generale, l’economia aziendale ha per oggetto di studio l’ordine economico degli istituti umani.

Tale ordine economico, è chiamato appunto azienda.

Nel blog, e in particolare su questo corso di base di economia aziendale, la focalizzazione è su un particolare tipo di istituto economico, che è l’impresa.

Si tralasceranno dunque i cenni sulla gestione degli altri istituti economici (imprese pubbliche, enti non-profit ecc…).

Vale la pena, se si vuole andare più a fondo, anche soffermarsi sulla definizione di impresa data da Gino Zappa, che viene ampiamente discussa in questo post.

L’impresa è un sistema complesso, aperto e dinamico

L’impresa è definibile come un “sistema”, dal momento che si presenta come un’organizzazione costituita da diversi elementi, interconnessi da relazioni di interdipendenza e combinati tra loro per il raggiungimento di obiettivi prefissati.

Sistema aperto: l’impresa nel proprio ambiente di riferimento interagisce, secondo un modello di input-output, con l’ambiente esterno.

Sistema dinamico: durante l’attività ciclica di scambio con l’ambiente, modifica costantemente il suo assetto.

Essa tende ad uno stato di equilibrio dinamico con il suo ambiente.

Questo meccanismo di adattamento dinamico all’ambiente è definito processo omeostatico dell’impresa.

Sistema complesso: esistono e operano in essa numerose connessioni logiche e non, che legano le diverse variabili che costituiscono il suo sistema interno.

Sistema unitario: è possibile sì guardare con sguardo specialistico a determinate funzioni dell’impresa, per varie ragioni, ma deve essere apprezzato, organizzato e guidato come un corpo organico, unico e unito.

L’impresa è un attore sociale responsabile

L’impresa, in quanto sistema “aperto”, intrattiene relazioni più o meno strette con gli attori che costituiscono il suo ambiente.

Questi attori, sono detti stakeholder (i lavoratori, i finanziatori, i soci, gli abitanti della comunità locale in cui l’impresa è stanziata ecc…).

L’impresa ha interesse a governare in modo positivo le relazioni con i suoi interlocutori, perché la possibilità di perseguire il suo fine istituzionale dipende anche dal grado di consenso, e quindi di collaborazione, che essa riceve da loro.

Negli ultimi anni, la riflessione sul ruolo sociale dell’impresa ha portato alcuni studiosi a mettere sempre più al centro della loro attenzione il concetto di responsabilità sociale dell’impresa (Corporate Social Responsibility).

La CSR ha condotto un numero rilevante di imprese ad adottare strumenti operativi (quali il bilancio ambientale, il bilancio sociale o il bilancio di sostenibilità), ad acquisire certificazioni formali del proprio impatto ambientale o addirittura della propria correttezza etica e sociale, a intensificare le donazioni e le azioni di marketing legato a cause sociali.

Sul piano complessivo, la traduzione della responsabilità sociale dell’impresa in precisi obiettivi strategici porta a definire quella che è la sua strategia sociale.

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